domenica 16 maggio 2010

C'ERA UNA VOLTA...



....due ragazzi che volevano solo una meta, un luogo da raggiungere, un posto da sognare.
E non facevano che progettare i loro viaggi, quelli veri e quelli immaginari, quelli lontani, e quelli vicini, proprio dietro l'angolo.

All'inizio erano convinti di aver bisogno di percorrere molti chilometri per vedere cose nuove. E allora cominciarono a comprare guide e cartine, libri e mappe e si lasciarono affascinare da mille luoghi diversi. Poi crescendo, scoprirono come il caffè del paese vicino avesse un gusto così diverso, così avvolgente, che quasi quasi se lo sarebbero perso se quel giorno fossero andati oltre. E capirono che il viaggio, quello vero, è la voglia di scoprire scorci nuovi, nuovi punti di vista che possono trovarsi all'Est, in un paese ai confini con l'Europa, oppure nel borgo su quella collina vicina.

Che meraviglia! Anche con pochi soldi e con poco tempo si può "viaggiare". Aprire la propria mente e predisporsi all'inaspettato; non dare nulla per scontato. La banalità non esiste. E anche quando non si è più studenti, quando il lavoro divora anche l'ultima ora libera della giornata...si pensa alla prima domenica di sole che verrà e ci si guarda intorno. Dove andiamo? E si apre un mondo di possibilità.

Non c'è un ordine da seguire, una tabella di marcia da rispettare: non c'è nient'altro che la nostra voglia del momento.

Questo per mettere subito le cose in chiaro nel caso qualcuno non ci capisse più nulla quando passeremo da una camminata in un sentiero di montagna alle chiese di legno della Slovacchia. Nel primo caso bisognava decidere che fare nello spazio di poche ore di una domenica mattina libera (e purtroppo ne abbiamo poche); nel secondo caso era il progetto di viaggio -poi fortunatamente realizzato- di una vacanza estiva.

Troppa confusione? In fondo non era dal caos che nascevano le stelle danzanti, o qualcosa del genere???

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