Abitando in Piemonte, in provincia di Cuneo (bellissima cittadina, di cui avremo occasione di parlare in seguito), mi capita spesso di recarci nel capoluogo regionale, Torino, sia per lavoro che per svago.
Ieri mi ha scritto Simone, un amico toscano che non vedo da molto tempo, dicendomi che vorrebbe visitare la prima capitale d’Italia nelle prossime settimane, chiedendomi se sapevo consigliargli qualche posto carino e “low cost” per soggiornare un paio di giorni.
Essendo però Torino a meno di un’ora di macchina dalla mia città (e a mezz’ora da quella in cui abitavo prima), non ho mai avuto occasione di pernottare lì… e le volte che ho dovuto far dormire clienti della mia azienda mi sono rivolto a strutture o troppo poco “low cost” oppure molto fuori dal centro e piuttosto comode all’aeroporto.
Se non sono in grado di consigliare, quindi, un posto per dormire, riesco invece a suggerire qualche posticino che a me e Sara piace molto, anche nell’ottica di chi non conosce Torino e ha solo due o tre giorni per assaporarne lo spirito.
Parto con alcuni locali validi per una colazione o una pausa. C’è la storica confetteria settecentesca “Al Bicerin” di piazza della Consolata, un vero gioiellino di locale con arredi d’epoca e una location fantastica; tutto gestito da donne (almeno così ci è parso ogni volta che siamo andati), è uno dei più vecchi caffè torinesi. Non è veramente a basso prezzo (la specialità della casa, il “bicerin” appunto, costa 5 euro e, in generale, anche la caffetteria è ben più cara della media) ma per noi è una tappa irrinunciabile a Torino. Sullo stesso genere mi viene in mente anche la caffetteria aperta all’interno di Palazzo Reale, in piazza Castello (o alle spalle del duomo, se si preferisce), abbellita con gli arredi di Casa Savoia: anche questo un locale decisamente caro, ma per un caffè vale la pena sedersi in una delle meravigliose sale.
Passiamo però a posti più abbordabili. Innanzitutto due bistrot, diversi tra loro ma accomunati dall’essere animati a ogni ora del giorno: il Samambaia di via Madama Cristina 20 a San Salvario, locale di grande atmosfera e ottimi piatti abbastanza economici (per non parlare delle brioches al mattino e delle mitiche frittelle di mele, buone in ogni momento del giorno!), un po’ affollato all’ora di pranzo ma… ne vale la pena!; e il Pastis di piazza Emanuele Filiberto, in zona Quadrilatero, che va avanti anche all’aperitivo, a cena e dopo cena (a differenza del Samambaia, che è un locale esclusivamente diurno). Molto bella l’atmosfera, rilassata, e possibilità di mangiare buoni piatti a prezzi tutto sommato contenuti. Dehor piacevole dal fascino un po’ parigino.
Sempre per uno snack o un rapido pranzo ma buono e di qualità c’è anche Olsen, torteria di via Sant’Agostino 4/B, una traversa di via Garibaldi. Pochi posti, presi d’assalto in pausa pranzo, ma basta arrivare poco prima o poco dopo per gustarsi piatti mai banali e sfiziosi. Per un’alternativa a mezzogiorno, sempre in tema “torte salate e dintorni” mi viene in mente anche la catena Exki, che negli ultimi anni ha aperto diversi punti in città. Se invece vi va qualcosa di più liquido, tappa d’obbligo da Soup & Go di via San Dalmazzo 8/a, locale dalla formula innovativa e dai sapori sempre convincenti.
Non mi soffermo sugli aperitivi: sono un nostalgico del Caffè Nuovo Nazionale di via Po, dove non ho mai trovato il jolly nel mazzo di carte ma, nonostante questo, continuo ad andarci… e anche nonostante il fatto che ci saranno sicuramente decine di locali più cool in giro per la città!
Passando invece al desinare serale mi viene in mente innanzitutto un locale, validissimo anche a pranzo: Cianci, piola veramente low cost situata nella bellissima cornice di largo IV Marzo. E’ un locale dal menù semplice ma sempre ottimo e molto “piemontese”, con una buona scelta di vini anche al bicchiere (anche quelli della casa!), dove mangi a prezzi assolutamente onesti (in media per antipasto, primo, dolce e bicchiere di vino siamo sui 30 euro. In due, però!!!). Nella bella stagione c’è un ampio dehor che dà sulla piazza; quando fa freddo ci si stipa nel minuscolo locale interno. E’ comunque sempre meglio prenotare, anche solo passando di lì.Voto 10.
Come alternativa, questi solo a cena (credo), suggerisco
La Gaia Scienza di via Guastalla
22, in zona Mole Antonelliana (storica osteria dall’atmosfera autentica e fascinosa, con un ottimo buffet di antipasti e cucina per tutti i gusti) oppure, se si vuole provare il lato multietnico della città, il ristorante mediorientale
Al Andalus, situato al piano interrato del centro culturale islamico di via Fiocchetto 15, subito alle spalle dei giardini reali verso
la Dora (ottima cucina, prezzi assai contenuti e gestore simpatico).
Per un qualcosa di diverso, anche se un po’ più caro, suggerisco invece il ristorante del “Circolo dei Lettori” di via Bogino, traversa di via Po: cucina sensazionale, ambiente particolare un po’ retrò.
Per il dopo-cena, ma non solo (può valere addirittura anche per gli aperitivi) consiglio un tour nel quartiere di San Salvario, che ultimamente è in grande fermento, soprattutto lungo l'asse di via Baretti: oltre a locali, trovate anche laboratori artigiani e artistici, negozi interessanti, ecc. Se devo consigliare un locale, la mia preferenza va al minuscolo La Cuite, per l'atmosfera che vi si respira.
Su Torino scriverei ancora delle ore, ma mi limito ad alcuni “must see”, ovviamente oltre i classici Museo Egizio, Mole Antonelliana con annesso (bel) Museo del Cinema, il duomo e la sua Sindone, piazza Castello e i suoi palazzi sabaudi, GAM, ecc: andate al variopinto mercato mattutino di Porta Palazzo, passeggiate con il naso all’insù nel quartiere liberty di corso Francia in zona piazza Statuto, percorrete il lungo Po all’interno del parco del Valentino, perdetevi (si fa per dire) nelle viuzze della Contrada dei Guardinfanti e dintorni, godetevi l’architettura di piazza Vittorio e/o l’animazione serale dei Murazzi e del Quadrilatero romano, leggetevi un libro su una panchina di piazza Cavour.
Buon soggiorno (innanzitutto a Simone)!