mercoledì 13 ottobre 2010

OCCHI ROTONDI

"Le sognatrici" Tiziana RINALDI


Ti sei fatto amare dal primo momento. Hai quasi preteso di entrare nelle nostre vite, a colpi di fusa, testatine e capriole. Hai seguito per giorni mia sorella, individuandone la presenza e indovinando la direzione dei suoi passi. E così alla fine sei entrato in casa, come se fosse tuo diritto da sempre. Hai trovato il divano, le nostre ginocchia e la gattina che già da tempo viveva con noi.
Silenziosa ma eloquente presenza la tua. Mi hai insegnato a non temere il difetto, il cruccio, la diversità. Mi hai insegnato a guardare in faccia, dritto in faccia il dispiacere, a debellare la compassione. E ti sei fatto amare.
Con il tuo incedere goffo dovuto alla forte miopia e il tuo manto di velluto, nero come la notte ci hai conquistati tutti. Le tue corsette ostinate e incerte mi hanno mostrato la temerarietà e il coraggio di un gatto di fronte alla vita e alla sua piccola "sfortuna". Quella tua difficoltà divenne la tua unicità. L'abilità di riconoscere le persone da una timida "annusatina" e la libertà di scegliere chi meritasse di farti le coccole e chi no. Capimmo che il nonno era il tuo preferito. Capimmo che mavi il pollo alla griglia e lo yogurt bianco naturale; che la tua testardaggine ti faceva correre dietro alle palline di carta tra mille ostacoli (e mille testate e capitomboli).
Il rituale mattutino comprendeva anche un salto sulla bilancia per il controllo del peso e guai a trovare la porta del bagno chiusa. E ce ne sarebbero migliaia di tante, piccole, tenere immagini che ho di te, musetto nero, occhi rotondi.
L'essere più indifeso, un gattino trovatello non vedente, mi ha lasciato perle di saggezza. Me le ha donate senza pretendere nulla, nemmeno la mia approvazione. Forse solo qualche carezza, a volte distratta.

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