sabato 17 luglio 2010

SEM...anche detto "Lassù alle Chiese", Verezzi






Mare turchese, profilo blu cobalto. Un piccolo golfo, tetti e campanili. Antiche case saracene tra gli ulivi, i cespugli di rosmarino fiorito, vigne e orticelli. Un muretto di pietra e, ancora, ombra di pini marittimi. Alle spalle una chiesina, anzi, due, quasi gemelle. Il sagrato fatto di pietrone tonde, si cammina davvero a fatica, soprattutto con i sandali di cuoio ormai consumati. Una delle due chiese è dedicata alla Madonna, che da quassù guarda il mare e la sua gente.
C'è anche una grande campana, detta "la Mamma": fu voluta da un certo Don che la volle dedicare a tutte le mamme. I loro nomi infatti sono custoditi in una cassetta ai piedi della campana che ogni sera alle sette rintocca una melodia che si perde via via nel vento.
E il cuore si riempie di serena pace.
Qui, in questo posto incantato e un po' fuori dal tempo, si trova SEM (anche detto "Lassù alle Chiese").
Un piccolo ristorantino e cafè che da anni sfama con rude semplicità i camminatori che passano di là per avventurarsi nel sentiero natura, o chi semplicemente cerca un po' di ombra e tranquillità e si rifuggia quassù "scappando" dalla pazza folla dei bagnanti.

Sem e sua moglie non amano fronzoli e chincaglierie, ma il locale è di una bellezza disarmante. Tavolini bianchi, di pesante ferro battuto sparpagliati sotto gli alberi; dentro tavoloni in legno e pavimento a scacchi bianco e nero. Lui in cucina, cuoco eccezionale che non svela neanche a pregarlo i segreti delle sue squisitezze, lei porta il cibo ai tavoli, sfoggiando una scontrosità che fa parte ormai del suo personaggio.
La cucina ha un sapore deciso e forte. Il gusto è quello delle erbe, delle verdure fresche di orto, in poche parole, della liguria.
Il minestrone alla ligure è davvero un'esplosione di piacere, uno sfavillio di sensazioni. Legumi, cereali, rosmarino, olive, pomodori freshi. Così anche per i sughi che accompagnano i primi o i ravioli ripieni di borragine.
Ma l'apotesosi la si riaggiunge con la torta di pere e ricotta, di cui inutilmente bramo la ricetta. Il cuoco ogni volta mi da un piccolo indizio, e io mi sforzo di capirne gli ingredeinti ad ogni assaggio. Ma poi mi perdo nel gusto sublime di questo dolce delicato come una nuovola...e niente, non ci arrivo mai.
Questo è un posto adatto a chi ama starsene in pace, a guardare il mare dall'alto in mezzo ai profumi del bosco mediterraneo; magari portarsi un libro o un quaderno per scrivere due righe, sicuramente ispirati dall'ambiente circostante.
E non chiedete la Coca Cola!

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